“Pericolosamente” del grande autore napoletano E. De Filippo, tradotto in cinquanta lingue e rappresentato in tutto il mondo. Scritto e rappresentato per la prima volta nel 1938, a Roma, al Teatro Eliseo, è una farsa che si innesta nella tradizione delle pulcinellate del teatro napoletano.
Arturo, ogni volta che la moglie Dorotea recalcitra di fronte a qualche sua richiesta o si mostra aggressiva e petulante, le spara un colpo di pistola sotto gli occhi atterriti del vecchio amico Michele, venuto a fargli visita di ritorno da una sua lunga permanenza in America. Panico, suspence, movimento. Ma presto il mistero della sopravvivenza di Dorotea, che ogni volta riesce a schivare il colpo e ad uscirne sana e salva, viene svelato: la pistola è caricata a salve. Pericolosamente è un titolo un po’ impegnativo per una farsa con reminiscenze della Bisbetica domata di Shakespeare. Secondo qualche critico, Eduardo vuole riecheggiare, con ironia, uno dei motti programmatici dell’etica eroica degli anni del fascismo – vivere pericolosamente – durante i quali fu scritto questo che l’autore stesso chiama “scherzo comico”.
Sarà rappresentato dalla compagnia teatrale amatoriale Che Art Fai APS di Sant’Angelo dei Lombardi il 14 e 16 luglio a Calitri e Sant’Angelo dei Lombardi durante il Festival Le Radici delle Nuvole