Sik Sik e l’artefice magico

Sik sik e l’artefice magico

Sik Sik, l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento, in cui ritroviamo lo sprezzante realismo di Eduardo De Filippo che trasforma il teatro in metafora della vita. Sik-Sik (in napoletano, “secco secco”) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme alla moglie Giorgetta, e alla sua spalla Nicola. Una sera è costretto a sostituire Nicola con il primo malcapitato, dando vita a un crescendo di inesorabili qui-proquo: i numeri di prestigio finiranno in un disastro e l’esibizione si rivelerà tragica per il finto mago ma esilarante per il pubblico. Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme. Eduardo reinterpretò Sik Sik per l’ultima volta nel 1980 al Manzoni di Milano, per poi ritirarsi dalle scene dopo cinquant’anni di carriera.

Sarà rappresentato dalla compagnia teatrale amatoriale I Teatranti del Sipario di Calitri in tutti i paesi del Festival Le Radici Delle Nuvole

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